Il Racconto di Natale
sab 07 dic
|Basilica di Sant Eustachio in Campo Marz
concerto per due cori, voce narrante, ombre, pianoforte e percussioni
Orario & Sede
07 dic 2019, 19:30
Basilica di Sant Eustachio in Campo Marz, Piazza di S. Eustachio, 82, 00186 Roma RM, Italy
Info sull'evento
IL RACCONTO DI NATALE
“con la musica doniamo dignità agli scartati”
concerto per due cori, voce narrante, ombre, pianoforte e percussioni
CORO IN MASCHERA DI ARICCIA - GRUPPO VOCALE OTTAVA RIMA
Michela Cesaretti Salvi, voce recitante
Marina Vallini, pianoforte
Gabriele Conti, percussioni
Gioco di Ombre: Claudia Mirandola, Daniela Giovannetti, Antonella Secchi, Celeste Ilardo, Agnese Della Puppa
Adattamento e riduzione del testo: Ida Moriconi, Marta di Flumeri, Marta Zanazzi e Agnese Della Puppa
Marta Zanazzi, direttore
“La voce del messaggero era arrivata insieme a un colpo d’aria” così Erri de Luca comincia il racconto della maternità di Maria, un punto di vista poetico e toccante, che restituisce la straordinarietà e unicità del miracolo della vita. Una narrazione dalla Annunciazione alla nascita di Gesù attraverso la forza vitale della musica, la visionarietà del teatro di ombre che aprirà il concerto e della scrittura raffinata e poetica di Erri de Luca.
Il concerto si apre con una animazione di ombre, accompagnata dal coro e dalla voce narrante, che descrive la prima scena del racconto: l'Annunciazione. Il testo, declamato dall'attrice, è una riduzione e adattamento del testo In nome della madre di Erri De Luca (Feltrinelli 2006) alternata a brani corali del repertorio natalizio italiano e mondiale, spiritual e brani corali del repertorio contemporaneo.
Il concerto è nell'ambito della raccolta fondi per la CASA DELLA CARITA' della Basilica di Sant'Eustachio: l’ingresso è libero e la raccolta della beneficenza alla fine degli eventi musicali viene usata per integrare i pasti mancanti alla mensa quotidiana, saziare l’animo con un dolcetto e un caffè, aiutare famiglie in difficoltà.
Roma, piazza di Sant’Eustachio, pieno giorno. Due gruppi di persone, tra cui molti italiani con una pensione non sufficiente per arrivare a fine mese, ma anche profughi di ogni nazionalità, entrano in basilica dove, tolte le panche nel mezzo, diversi tavoli sono apparecchiati per loro. Una mensa per i poveri direttamente in basilica, a un passo dal Senato della Repubblica, nel cuore di Roma. «Volutamente a un passo, direi», spiega Don Pietro Sigurani, rettore della Basilica di Sant’Eustachio in Roma. «Per ricordare ai potenti, ai politici, a chi governa che al centro della vita occorre mettere loro, i poveri, perché la vera riforma dello Stato non può che nascere dal dare loro dignità. Del resto, fu Gesù a dire di dare da mangiare ai poveri. E noi lo facciamo da lunedì a sabato. I pasti sono ogni giorno circa 170. «A turni da 40 però». Perché? «Perché per me è importante lavorare sui piccoli gruppi in modo da poter stabilire un rapporto interpersonale, da poter scambiare qualche parola… e ognuno può raccontare la propria storia. «Viviamo di carità», sottolinea Don Pietro, «non ho mai accettato contributi pubblici, la Chiesa faccia la carità con la carità».
Don Pietro Sigurani, rettore della Basilica di Sant'Eustachio, è quel genere di sacerdote che in America latina definirebbero “callejero”. Un prete di strada, che pur essendo rettore di una importante basilica romana come quella di Sant’Eustachio, nella centralissima Campo Marzio, a pochi passi da Palazzo Madama e Montecitorio, preferisce trascorrere il tempo non tanto a confessare deputati e senatori («sono persone più buone di quello che sembrano», dice) ma a fianco ai poveri che gravitano intorno alla rettoria …..